Anni Cinquanta. Sud della Francia. A Leucate, piccolo villaggio di pescatori, la vita scorre monotona e tranquilla. Come ogni venerdì l'autobus di Azalbert porta i suoi rumorosi passeggeri a Narbonne, per il mercato. Ma qualcosa succede durante il tragitto e le campagne punteggiate di mandorli e mirti diventano scenario di misteriose vendette. Le saline luccicano come neve e il caldo torrido dell'estate è sconquassato dal vento del Nord. Fra i senils che orlano la sponda di una palude giace il cadavere di un uomo. Un altro verrà ritrovato poco dopo nell'autobus, un coltello conficcato nel costato, ma nessuno dei viaggiatori sembra aver visto niente di sospetto. Fra inebrianti sorsate di pastis e il profumo gustoso della bouillabaisse, François, nei panni di un improvvisato detective, cerca di ricostruire i tasselli di un losco intrigo. L'odore vulcanico e infernale dello zolfo si appiccica alla pelle come uno scomodo indizio.