Durante la Seconda Guerra Mondiale, le potenze in gioco vietarono di fatto l'utilizzo della macchina fotografica, allo scopo di censurare e limitare le fotografie; non solo quelle scattate da agenzie ufficiali, ma anche quelle dei privati cittadini. Nonostante questo, molti scatti sono arrivati fino ai giorni nostri. Simone Guidorzi, curatore del Museo della Seconda Guerra Mondiale di Felonica (MN), e Carlo Mondani, studioso e ricercatore modenese, hanno raccolto una grande quantità di immagini inedite dal sapore straordinario. La zona interessata è quella dell'ultima linea del fronte tedesco in ritirata: il fiume Po, nell'area compresa fra le province di Mantova, Modena, Ferrara e Rovigo. Perché proprio questo tratto di fiume? Perché fu proprio qui che l'esercito anglo-americano concentrò le truppe e pose le basi per dare l'ultima spallata al nemico e liberare tutto il Nord Italia. E proprio da questi territori, da questi paesi modesti ma dignitosi, arrivano fotografie che raccontano la guerra da un'altro punto di vista, quello della povera gente. L'album fotografico è suddiviso per capitoli, in ordine cronologico: dal periodo pre-bellico all'arrivo del conflitto e le esercitazioni militari, dopo l'8 settembre l'arrivo dei nazisti e i primi bombardamenti, l'arrivo dei liberatori, la ricostruzione post-bellica con l'utilizzo dei mezzi abbandonati dagli eserciti.