La partenza. La fuga. Un ragazzo di vent’anni, insoddisfatto e asfissiato dalla realtà che lo circonda, “malato”, si definisce addirittura, sente il bisogno di andare, vedere il mondo con i propri occhi. L’India. Una terra incredibile dove il protagonista trova rifugio tra le mura di un piccolo orfanotrofio del Sud, imparando a conoscere i venti bambini che lo abitano, imparando a conoscere Mr Joshua, l’uomo che li ha salvati dalla strada, e con il passare del tempo, imparando a conoscere se stesso. Poi, fra le lenzuola di un albergo lussuoso, una splendida ragazza indiana, Nandini, insieme fatale e dannata, trascina il protagonista alla scoperta di un’India divisa tra i grattacieli e le baraccopoli della Città degli Eccessi, dove i vecchi valori si scontrano con la forza del progresso. Ciò che ne risulta è un contrasto netto. Occidente e Oriente, realtà inconciliabili, se non all'interno della mente, o del cuore. Uno è la storia di un grande viaggio. Ma non solo un viaggio intrapreso, gridando, sul tetto di un treno diretto al Taj Mahal, bensì un viaggio a fondo nel petto dei personaggi, indagando le problematiche individuali e sociali dell’India moderna, dalla condizione femminile all'alcolismo, dall’industrializzazione ai matrimoni combinati. Uno è un intreccio di amore, morte e fede, solitudine, inadeguatezza e felicità, abbandono, perdita, nostalgia, e speranza, nella spasmodica ricerca che accomuna tanto un ragazzo di vent'anni quanto un uomo di cinquanta: la ricerca dell'identità.