Chi è Pietari Jakola, l'inquietante individuo che Matteo incontra nel centro di Helsinki, in un freddo venerdì di dicembre?
Matteo è un uomo del terzo millennio che non si riconosce nel tempo in cui vive. A partire da quella che lui definisce un'esperienza Giobbe, cioè l'esperienza di un carico di dolore che eccede una quantità tollerabile, inizia a cercare con rabbia un senso al "dolore del mondo".
Proprio allora compare Pietari, che sardonicamente spariglia e rovescia i faticosi tentativi di Matteo di cercare un senso al male, di mettere ordine nel caos, di intendere l'incomprensibile.
Il racconto si snoda nell'arco di soli tre giorni, tra riflessioni e dialoghi sulle relazioni umane, sul nostro mondo malato e
sulle domande di sempre dell'essere umano: da dove viene il male, perchè il dolore, che senso ha la morte.
Nel racconto non trovano posto risposte definitive; solo ipotesi insature e un tragitto di ricerca che chiama altri viaggiatori a unirsi, per poter fare una differenza.