Dopo aver ricevuto il Premio Nobel alternativo, insignitoli dal Parlamento svedese, Gino Strada scrive Abolire la guerra, un libro che è un manifesto e un incitamento alla libertà, alla pace e alla non violenza. Il fondatore di Emergency ha vissuto buona parte della sua vita in mezzo alla guerra, sperimentando che cosa voglia dire curare la popolazione divorata dal mostro delle armi, delle bombe. La carneficina a cui ha assistito si verifica spesso in zone disastrate dove persiste la fame e dove le uniche vittime sono i civili e i poveri e non sicuramente i ricchi che proclamano le guerre. Abolire la guerra può suonare come qualcosa di utopico, ma utopia era anche abolire la schiavitù duecento anni fa, eppure gli schiavi sono stati affrancati. La guerra, come il cancro, continua ancora a esistere, e dovrebbe essere un impegno condiviso, a tutti i livelli, debellarla. La violenza non è una medicina: non cura la malattia, ma uccide il paziente. Abolire la guerra è così una prospettiva molto più ragionevole che persistere con questa pratica devastante. Il fatto che bombe e armi abbiano segnato, marchiato a sangue, il nostro passato, non vuol dire che debbano essere parte obbligata del nostro futur