Settanta incipit o un romanzo intero composto di settanta incipit? Massimiliano Porturri deve scrivere un libro sulle donne, ma le "sue" donne non gli consentono di fare scelte nette: vogliono tutte un ruolo e lo assillano. L'autore cede, le accontenta. E scrive settanta storie brevissime, ma lunghissime come altrettanti romanzi. A cominciare da quella di Virna, a 15 anni attrice dell'amore. Continuando con Chanit, la donna-giraffa. Per finire, con le tre protagoniste di un singolare e sexy modo di leggere i libri. Viene fuori un affresco evocativo di caratteri, sogni e fantasmi, che dipingono una femminilità talora intima, talora ruvida nella sua quotidiana realtà, talora eterea e surreale. Un inno dolce e ironico alla forza dell'altra metà del cielo.