L'economia oggi corre più in fretta della politica, e quest'ultima non riesce a starle dietro. La globalizzazione ha intensificato il ritmo del cambiamento, relegando la politica ad un ruolo sussidiario. Lo shock politico, secondo Luigi Gentili, è l'incapacità di decidere mentre il sistema economico evolve. L'innovazione politica può consentire di recuperare questo gap, ma occorrono nuovi paradigmi e nuovi orientamenti. Per Gentili si apre una nuova possibilità, quella dell'iper-politica. Si tratta di un modo nuovo di fare politica. Innanzitutto investendo nell'iper-partito, ovvero nel partito-rete, adhocratico, in grado di fare sistema attraverso un network fatto di organizzazioni di varia natura. Queste possono essere club, fondazioni, centri di riflessione, associazioni di opinione e di rappresentanza, alleati con il partito nel raggiungere scopi comuni. Il partito diventa il crocevia di un nodo di relazioni, creando ponti e legami con la società civile. L'iper-politica, per Gentili, è anche interesse verso ciò che è speculare alla politica stessa: cioè il mondo dell'economia. L'iper-politica è la politica che esce dal suo guscio autoreferenziale per interessarsi delle basi economiche che garantiscono il soddisfacimento di tutti i nostri fini. La politica deve tornare a sostenere il sistema produttivo, in un'ottica pro-attiva. Prefazione di Giorgio Ventura.