Lapo Farinati degli Uberti aveva un obiettivo: far uscire la 'sua' montagna dalla atavica condizione di marginalità per aprirla illuministicamente al mondo moderno, dotandola di attrezzature e servizi e utilizzandone in maniera intelligente e soprattutto non speculativa l'enorme potenziale energetico. È questa forse la chiave di lettura più ricca e profonda, che spiega lo svolgimento temporale di un'esistenza fortemente radicata in un territorio montano, visto e considerato come unità geografica dei due opposti versanti, Pistoiese e Modenese. Ne viene fuori un'originale micro-storia di un territorio appenninico, nella quale l'eccezionale personalità del protagonista acquista una base e uno spessore ancora maggiore di 'verità', proprio nella misura in cui essa è messa in relazione alla sua controparte ambientale: trasparendo quasi la sua figura a tutto tondo, come scolpita nella roccia delle sue stesse montagne.