La dermoscopia ha senza dubbio spalancato una nuova dimensione nella diagnostica per immagini dermatologica, che si pone tra la macroscopia e la microscopia vera e propria.
Metodica valida e, in mani esperte, affidabile, essa permette di superare i limiti fisici della tradizionale esplorazione della cute ad occhio nudo. Rispetto a quest'ultima, la dermoscopia è infatti in grado di incrementare significativamente l'accuratezza diagnostica nei confronti delle lesioni pigmentate cutanee e, segnatamente, del melanoma maligno, specie nelle fasi precoci del suo sviluppo.
Tuttavia, sia il complesso corpo dottrinario, agitato da continui tentativi di revisione critica, sia lo strumentario tecnico, che paga inevitabilmente il delicato passaggio alla digitalizzazione dell'immagine, fanno di questa metodica una disciplina ancora in piena fase di sviluppo, della quale non è pertanto possibile delineare definitivamente limiti e potenzialità.
Questo Trattato di Dermoscopia si prefigge il compito di fornire, delle tante nozioni sin qui raccolte, una lettura quanto più coerente ed univoca, che sappia armonizzare le molteplici, talvolta contrastanti interpretazioni fornite da Autori e Scuole diverse, alla luce di un'esperienza personale più che decennale.
Oltre 200 tra immagini e rappresentazioni schematiche fanno da corollario ad una trattazione approfondita e speculativa delle tematiche affrontate. Particolare spazio viene riservato ai fondamenti biofisici della metodica, la cui conoscenza si rivela indispensabile per un'intima comprensione dei fenomeni che determinano le molteplici espressioni della semeiotica dermoscopica. Grande risalto viene conferito anche agli aspetti istologici, che trovano in particolari sezioni tangenziali la rappresentazione più suggestiva delle correlazioni tra rilievi dermoscopici ed istomorfologici.
Pressoché inedita ed estremamente attuale, infine, la disamina dei problemimedico-legali relativi ad una metodica diagnostica sempre più diffusa negli ambulatori dermatologici.