"Da quanto tempo sono chiuso al buio? Non lo so. Abbandonato. Sparso". Comincia così questa bella storia di pazienza, volontà e amicizia. Con la voce di un automa che si leva dall'oscurità di un baule, intrisa di nostalgia per un passato felice fatto di spettacoli in giro per il mondo. Passando da un rispettoso "voi" a un "tu" carico di affetto l'automa-ballerino Hermès si rivolge a Rose, una bambina cresciuta come ballerina al teatro dell'opera che un giorno solleva il coperchio del baule e lo scopre. Il racconto poetico segue a tal punto le emozioni dell'automa che sembra di poterne cogliere il respiro e i battiti del cuore (come se li possedesse). Condividiamo la sua paura dell'abbandono ogni volta che il baule si chiude, il sollievo quando si riapre. Indossiamo i suoi occhi che contemplano la piccola ballerina volteggiare in scena, che la accarezzano mentre lei fa di tutto per ripararlo e riportarlo a danzare. "Rose e l'automa dell'opera" è la storia di un cuore spezzato che si può riaggiustare, di un abbandono e una rinascita, un'amicizia che nasce ed evolve a passo di danza. Al testo poetico e suggestivo firmato da Fred Bernard si accompagnano le immagini di François Roca, che si caratterizzano per la perizia nell'uso del chiaroscuro e degli effetti di luce, la dominanza di calde tonalità brune e la plasticità delle figure. Età di lettura: da 10 anni.