Il Duce proibito. Le fotografie di Mussolini che gli italiani non hanno mai visto
Il regime fascista mise in campo una macchina mediatica formidabile. A guidarla fu lo stesso Mussolini, regista di un'autorappresentazione basata su canoni rigidissimi. Il monopolio dell'immagine di Mussolini, affidato all'Istituto Luce, si accompagnò a direttive vincolanti e a censure che provvidero alla corretta esecuzione del disegno propagandistico. Ogni fotografia era vistata dal duce e riportava sul retro un "sì" o un "no". Nel 1934 le immagini proibite furono 78; nel 1935, 145; nel 1936, 253; nel 1937, 528; nel 1938 salirono a 625, per scendere a 486 nel 1939 e lievitare progressivamente nel periodo bellico. Un ingente numero di scarti che Franzinelli e Marino hanno esaminato, selezionando quelli più significativi.