Roma, agosto 1545. Nella Cappella Paolina Michelangelo Buonarroti, diviso tra passioni terrene ed ebbrezza creativa, sta completando il Martirio di san Pietro. Sotto le splendide volte affrescate dei palazzi Apostolici il giovane Andrea, scrivano alla corte papale, viene iniziato all'amore carnale e smarrisce la vocazione. E nelle stanze dell'appartamento papale si compie un efferato delitto... Il momento è drammatico per la Chiesa di Roma. Mentre la Riforma di Lutero si sta via via consolidando, il nepotismo dei papi, indifferente a ogni minaccia e a ogni scrupolo, raggiunge il culmine della sua spregiudicatezza: papa Paolo III ha deciso di creare un nuovo Ducato di Parma e Piacenza perché diventi feudo del suo figlio naturale, Pierluigi Farnese, e per riuscirci si è garantito l'appoggio dell'imperatore promettendogli in cambio l'apertura del Concilio. Ma la Chiesa di Roma è destinata a ricevere un duro colpo agli occhi dei cristiani di tutta Europa. Di fronte a tali avide manovre di potere sono in molti a essere scontenti e disgustati. Fra loro si distingue in particolare un movimento di raffinati intellettuali che operano nell'ombra per ricondurre agli ideali della fede originaria quell'istituzione corrotta, nell'estremo tentativo di ricomporre lo scisma di Lutero prima che sia troppo tardi: tra loro c'è anche lui, Michelangelo.