Fu davvero Raniero Busco a uccidere Simonetta Cesaroni? Alla vigilia del processo d'appello, nuovi, clamorosi elementi allungano ombre sul delitto di via Poma. Li ha raccolti la giornalista Raffaella Fanelli, e per la prima volta li rivela in questo libro. Dettagli scioccanti che potrebbero smontare pezzo per pezzo le tesi dell'accusa e la ricostruzione di ciò che avvenne il 7 agosto 1990. Particolari mai emersi a processo, come i trucioli di segatura rinvenuti sotto i calzini della vittima, che cambierebbero completamente la scena del crimine. Il memoriale di Luciano Porcari, l'affarista vicino ai servizi segreti già testimone nel 1996 dell'operazione "Cheque to Cheque", un'inchiesta che svelò importanti capitoli di storia italiana recente: dal traffico d'armi alle tangenti sulla cooperazione in Africa. E ancora le tre telefonate che il portiere Pietrino Vanacore, suicidatosi prima di testimoniare in aula, avrebbe fatto a qualcuno dall'ufficio in cui morì Simonetta prima della scoperta ufficiale del cadavere. Chi chiamò? E perché? In una controinchiesta d'altri tempi, incrociando vecchi e nuovi verbali con una lunga ricerca sul campo, Raffaella Fanelli racconta tutt'altra verità su quanto accadde quel giorno, con il ritmo serrato di un thriller. Solo che questa non è fiction. È tutto dannatamente tragico e reale, come l'angoscia che accompagna in ogni capitolo il diario di Roberta Milletarì, moglie di Raniero. Prefazione di Umberto Brindani.