I saggi raccolti in questo volume affrontano il complesso e dinamico rapporto tra l’identità e il confine in autori che appartengono a territori che, in seguito alla dissoluzione dell’Impero asburgico e alla seconda guerra mondiale, sono distribuiti tra Italia, Austria, Slovenia, Croazia e le regioni limitrofe. In questo contesto l’identità deve essere intesa essenzialmente come espressione di lingua, cultura e tradizioni, ossia di una memoria e un’esperienza individuale che si radicano in una memoria e in un’esperienza collettiva. Il confine – che per effetto di vicende storiche viene a spostarsi nello spazio – deve essere indagato, a sua volta, in ottica geostorica oltreché in funzione costruttiva dell’identità. Tuttavia vi è anche un altro confine, quello tra lingue, culture e tradizioni diverse, che attraversa un medesimo territorio. Ecco quindi le identità stratificate, composite, fluide, ma anche conculcate e costrette a ridefinirsi, nella difficoltà ma anche nella necessità del dialogo, nella ricerca di valori condivisi, di ciò che unisce piuttosto di ciò che divide, in quella vocazione alla pluralità che potrebbe e dovrebbe costituire e definire l’identità europea. Ed è questo un compito che vogliono e sembrano efficacemente assumersi la letteratura e il cinema intesi nella loro varietà e specificità.