Enselmino da Montebelluna, frate agostiniano di Treviso del Trecento, è l'autore di questo fortunato ed intenso poemetto in cui la Madonna racconta, in prima persona, il dramma della madre per la morte del Figlio. L'opera si compone di tre parti: il proemio, in cui Enselmino chiede alla Vergine di raccontare il suo dolore; poi il "Pianto di Maria" vero e proprio, in cui la Madonna rievoca in prima persona la Passione di Gesù, dalla flagellazione alla sepoltura; infine, l'orazione del poeta che ringrazia la Vergine per avergli concesso di narrare il suo pianto. Il poema - scritto in un vigoroso volgare veneto, permeato di forti influssi toscani e danteschi in particolare - ebbe subito una straordinaria fortuna, come prova l'elevato numero di manoscritti e stampe antiche (oltre cento) che lo hanno tramandato integralmente o in parte. In questa nuova edizione critica, a cura di Alvise Andreose, l'opera è corredata di una introduzione storica, di un esauriente apparato di commento letterario e linguistico e di un pratico e dettagliato glossario.