A vent'anni le città sembrano territori di conquista, spazi sterminati dove imporre la propria energia e le proprie speranze. Ma per Mimì, avido di vita e con le tasche vuote, la Bologna degli anni novanta si trasforma subito in un luogo misterioso, ricco di trappole, ma anche di opportunità. La sua spedizione esplorativa comincia dal sottosuolo. Insieme all'amico Leo, e sotto la guida tirannica del diabolico Zaccardi, Mimì ripulisce le cantine della città, scovando nel buio e tra lo sporco quel che le persone allontanano, nascondono, dimenticano. Cantine maleodoranti e polverose, che però finiscono per raccontare qualcosa di superiore e nitido sulla vita: dalla forza vertiginosa del desiderio alla morsa della solitudine. Quando Mimì risale in superficie, ritrova una Bologna ricca e persino magica, attraversata da esistenze e personaggi bislacchi, folli o semplicemente giovani. E i più bislacchi si danno appuntamento nella mitica via del Pratello, quasi una repubblica autonoma, in cui convivono prostitute, miserabili, svitati di ogni risma, artisti im-probabili, sfaccendati. A loro tocca il compito di incarnare una libertà antica, anarchica, che presto sarà messa in discussione e contrastata dalla Bologna dei colletti bianchi e dell'ordine.