La narrazione, onirica e trasfigurata, di una concretissima crisi coniugale che l'io narrante, Edoardo, e la moglie Luciana attraversano mentre sono in attesa del terzo figlio. Dopo una festa nella sala da ballo di un albergo, la coppia si ritira nella propria stanza. Al risveglio Edoardo scopre che la moglie, scomparsa dal letto, è stata vittima di un misterioso incidente. Nell'accorrere nel luogo in cui è ricoverata, precipita in una serie di avventure in cui la dimensione onirica si infiltra nel reale e ne prende il sopravvento: porte, passaggi, cunicoli cavernosi collegano a luoghi del vissuto e dell'immaginato, a passate esperienze erotiche, a momenti della vita coniugale, alla trasformazione in un uccello. Un vero e proprio viaggio attraverso dimensioni diverse, in cui piani narrativi e temporali si intrecciano, la realtà si alterna e si confonde con il sogno, fino a culminare e risolversi nella nascita del figlio - evento cruciale grazie al quale, insieme alla crisi che aveva spaccato la coppia, anche la narrazione troverà una sua ricomposizione. Nella sua prima prova narrativa Sanguineti mette a frutto la propria ricca riflessione teorica, le suggestioni provenienti da ambiti artistici e scientifici diversi, ma anche l'attenzione acutissima alla quotidianità concreta di ogni giorno con un testo che, sotto l'apparente rinuncia ai giochi linguistici e alla sperimentazione, si ricollega agli intarsi raffinati delle sue precedenti prove poetiche.