Il lavoro di Dreyfus e Rabinow è senza dubbio la migliore ricerca condotta sull'opera di Michel Foucault, continuamente citata e richiamata nel dibattito odierno, un punto di riferimento fondamentale per quanti si occupano di filosofia del '900. Lo stesso Foucault, solitamente restio, aveva elogiato la chiarezza e la profondità dell'indagine svolta dagli autori, coi quali negli ultimi anni del suo insegnamento, aveva instaurato una profonda consuetudine e prossimità di lavoro. La tesi principale del libro consiste nell'identificazione di uno spostamento, nella ricerca di Foucault, da una forma di analisi, influenzata dallo strutturalismo, che assegnava al discorso lo statuto di realtà autonoma, a una prospettiva di tipo genealogico, in cui l'"analitica interpretativa" muove alla ricerca dei dispositivi di potere che producono i nostri regimi di verità e le nostre forme di soggettività. Nello sviluppare tale tesi, il libro di Dreyfus e Rabinow ha il merito di descrivere cronologicamente e concettualmente le svolte, le rotture, e insieme l'unità complessiva e la linea di un pensiero che si è venuto sempre più manifestando come una delle grandi filosofie del nostro tempo, una delle più profonde "diagnosi" del nostro presente. Paul Rabinow ha continuato fino a oggi a lavorare su, e a partire da, Michel Foucault. Attualmente può essere considerato il grande erede del filosofo nello svolgimento di una "storia del presente".