Lei era la figlia di un materassaio genovese, lui un principe appartenente alla dinastia medicea e figlio naturale di Cosimo I. La relazione tra Livia Vernazza e Don Giovanni de' Medici non era nata sotto i migliori auspici. Tuttavia continuò per undici anni, sempre più contrastata dalla famiglia di Giovanni, fino a quando la coppia legalizzò la scandalosa unione con il matrimonio avvenuto nel 1619 a Venezia. Il libro propone le lettere dei due amanti, con un saggio che le inserisce nel contesto storico e ne enfatizza l'importanza. Ricche di dettagli riguardanti persone, località ed eventi del tempo, le missive esprimono anche, in modo molto intenso, i sentimenti dei due protagonisti. Grazie all'elevato stile letterario, lo scambio epistolare sembra quasi un racconto, un romanzo di vita quotidiana in un mondo travagliato da cambiamenti profondi e spesso violenti. Recentemente ritrovate in diversi fondi dell'Archivio di Stato di Firenze, le lettere sono una delle testimonianze più vivaci e sincere dei rapporti tra un uomo e una donna nel tardo Rinascimento, un documento prezioso e unico per il repertorio di fonti sulla storia della famiglia, delle donne e della società.