La consulenza filosofica è una professione relativamente giovane ma già ampiamente diffusa in Europa e in altri paesi del mondo. Essa è essenzialmente un fare filosofia a due - o, più di rado, all'interno di piccole comunità ricorrendo a quegli "arnesi" metodologici e teoretici di cui la storia della filosofia occidentale è sovrabbondantemente ricca, con la convinzione che la pratica della ricerca per concetti, suggestioni, immagini simboliche, è un.attività assolutamente fine a se stessa, giovevole e bella proprio perché, come afferma Aristotele, non rimanda ad altro da sé, non si pone fini ulteriori in termini terapeutici, pedagogici o, tanto meno, accademici. Che, d.altro canto, il suo valore consiste propriamente nella capacità, insita in ciascuno di noi, di attivare il pensiero per produrre cambiamenti sensibili nella propria sfera culturale e, di conseguenza, nell'atteggiamento che si ha, concretamente, verso se stessi e il mondo, in senso etico, sociale e politico. Perché ciascuno di noi è, primieramente, ciò che pensa e, ne sia consapevole o meno, impronta la propria condotta di vita sulla visione del mondo di cui è portatore. Il ruolo del consulente filosofico consiste nell'offrirsi come coadiutore qualificato in tale esercizio, "maieuta" e "innescatore" al tempo stesso, compagno lungo quella strada che dalle regioni del vissuto autobiografico mena al concetto e di lì verso nuove forme di comprensione e di progettazione del proprio abitare il mondo.