Roberto Diodato elabora un'estetica e un'ontologia del corpo virtuale inteso come ente evento corpo-immagine insieme interno ed esterno che emerge dall'interazione tra scrittura informatica e corpo umano dotato di protesi tecnologiche. Interroga le nuove forme di arte digitale e di narrativa ipertestuale e ne mostra il significato filosofico, permettendo di ripensare, sulla base dei dibattiti odierni sulla "realtà virtuale", luoghi classici dell'estetica quali i concetti di mimesis e di rappresentazione, il rapporto illusione-realtà, la natura dell'immagine.