Dopo la trilogia che lo ha reso famoso, torna l¿avvocato Vincenzo Malinconico. De Silva delinea per il suo protagonista due casi nuovi, giocati come sempre tra il serio e il faceto. Questa volta sono un naso rotto e un divorzio a occupare le giornate di Malinconico. Il naso rotto, nato dallo scontro della faccia del suo quasi zio con la porta di un tabaccaio, costringe Vincenzo a intraprendere una causa di risarcimento e ad affrontare un giudice di pace astioso. Il divorzio, invece, mette in scena un matrimonio rovinato da gelosia e tradimenti virtuali. Ugo Tarallo, affermato re del foro, vuole lasciare con poca spesa la moglie Veronica, rea a suo dire di infedeltà con messaggini piccanti e svenevoli. Una novella guerra dei Roses che impegnerà Vincenzo più delle sue aspettative. Sorge la domanda: si possono lasciare le cose, le persone e le relazioni con un certo stile? Ritorna così, dopo il ciclo aperto con ¿Non avevo capito niente¿, Vincenzo Malinconico. De Silva, in un¿intervista all¿Espresso, aveva definito il suo avvocato partenopeo così: ¿Quando ho scritto il primo Malinconico avevo proprio voglia di divertirmi, di buttare uno sguardo che non fosse compassionevole ma divertito e spiritoso sulla drammaticità della condizione professionale, che poi diventa anche personale, familiare e intima. Malinconico è un precario a tutto tondo, è un precario nella professione così com¿è precario nei sentimenti. Ma tutto questo lo volevo raccontare con un tono che fosse anche buffo¿. In "Divorziare con stile", l¿ironia è confermata e il piacere della lettura assicurato.