A partire dall'"Imago Pietatis" del Museo Poldi Pezzoli, una sequenza di dipinti di analogo soggetto permette di osservare l'evoluzione dello stile e della tecnica di Giovanni Bellini lungo un arco cronologico di circa quindici anni, dagli esordi giovanili alla prima maturità. Attraverso queste opere di altissima qualità, emerge la straordinaria capacità dell'artista di confrontarsi con le tradizioni antiche e i più recenti sviluppi artistici: dall'intensa memoria bizantina alla pratica delle botteghe veneziane di metà Quattrocento, come quella dei Vivarini, alle soluzioni più avanzate del cognato Andrea Mantegna e di Donatello. Proprio il dialogo con questi diversi modelli consente a Giovanni Bellini di elaborare una poetica personale, capace di cogliere con finezza i sentimenti umani e di tradurli in immagini di immediata, toccante verità. È inoltre presentata una breve rassegna di opere eseguite da artisti attivi a Venezia tra il 1460 e il 1470, che esprimono i medesimi caratteri culturali e stilistici delle "Pietà" di Bellini e dimostrano il forte influsso che il maestro operò sui suoi contemporanei già nel primo periodo della sua attività. Il volume è completato dalla narrazione dei risultati delle analisi scientifiche e del restauro dell'"Imago Pietatis" del Museo Poldi Pezzoli, che hanno rivelato importanti novità sul disegno preparatorio e sulla tecnica esecutiva utilizzata da Giovanni Bellini nei suoi anni giovanili.