Simone Pomardi, pittore romano, è stato finora ignorato dagli studi sebbene sempre ben apprezzato dal mercato dell'antiquariato. Con quest'opera l'autore ha inteso riscoprirne e valutarne il ruolo nella storia della pittura di veduta così fiorente a Roma tra Sette e Ottocento, incrociando la ricostruzione analitica, finora inedita, della biografia, insieme a quella della Roma coeva, con le varie fasi della sua vicenda artistica: quest'ultima imperniata soprattutto sulle intriganti vedute di Roma all'acquarello e l'intensa produzione di disegni per i più celebri bulini del tempo. Personalità versatile, negli anni 1805-1806 Pomardi compie un viaggio in Grecia al seguito del noto archeologo ed erudito inglese Edward Dodwell per commissione del quale esegue oltre seicento vedute della Grecia che saranno poi utilizzate per illustrare i due volumi del Tour di Dodwell (1819) così come quelli del Viaggio nella Grecia dello stesso Pomardi (1820). Si può dunque affermare che Pomardi fu, insieme a Giovanni Battista Lusieri, il primo pittore italiano a dipingere i luoghi della Grecia classica oltre che descriverli nel suo Viaggio.