Un pezzo del potere di Roma è andato a lei: una ragazza di borgata per cui gli uomini farebbero qualunque cosa. La svedese, di Giancarlo De Cataldo, è una ragazza di soli vent’anni, ma la sua bellezza algida la porta lontano, nel cuore della mala. Alta, bionda, occhi azzurri, Sharon non è certo la classica ragazzina svampita perché la vita con una madre disabile l’ha resa dura dentro, priva di punti morbidi a cui appigliarsi. Sharon vive di espedienti e di lavoretti che finiscono a causa delle avances dei capi che vedono in lei solo una ragazza da portarsi a letto. Ma un giorno il destino vola a favore di questa giovane donna di borgata: il suo fidanzato, un uomo da niente, sbaglia a consegnare un pacco di droga e i vertici della mala si accapigliano su di lui e su Sharon. Non sanno però che la Svedese, come la chiamano quelli del quartiere, non è una che si fa intimorire. In un gioco di rispetto, di minacce e di timori, Sharon riuscirà a conquistarsi un posto ai vertici dei traffici di droga romani e in pochi anni la Svedese varcherà i confini di Roma. Giancarlo De Cataldo disegna un personaggio dalle caratteristiche complesse, difficile da far entrare nei contorni dei buoni o cattivi.