Timpamara on maa, jossa kirjat elävät ja sanat, romaanit ja runot kuuluvat kaikille. Astolfo Malinverno on kirjastonhoitaja, joka saa lisätehtävän: aamuisin hän toimii haustausmaan vahtina. Astolfo, joka intohimoisena lukijana omaa myös vilkkaan mielikuvituksen, kiinnostuu pian eräästä hautakivestä, jossa on vain kuva tuntemattomasta naisesta, vailla nimeä tai päivämääriä. Hän ajautuu selvittämään tämän kuolleen naisen mysteeriä, tutustuen samalla niin hautausmaan kuolleisiin asukkeihin kuin heidän haudoillaan vieraileviin eläviinkin.
Ci sono paesi in cui i libri sono nell'aria, le parole dei romanzi e delle poesie appartengono a tutti e i nomi dei nuovi nati suggeriscono sogni e promesse. Timpamara è un paese così, almeno da quando, tanti anni fa, vi si è installata la più antica cartiera calabrese, a cui si è aggiunto poco dopo il maceratoio. E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario: oltre ai normali impegni del suo ruolo, di tanto in tanto passa dal macero, al ritmo della sua zoppia, per recuperare i libri che possono tornare in circolazione. Finché un giorno il messo comunale gli annuncia che gli è stato affidato un nuovo, ulteriore impiego: alla mattina sarà guardiano del cimitero e al pomeriggio starà alla biblioteca. Ad Astolfo, che oltre a essere un appassionato lettore possiede una vivida immaginazione, bastano pochi giorni al cimitero per essere catturato dalla foto di una donna posta su una lapide. Non c'è altro; nessun nome e cognome, nessuna data di nascita e morte. Col tempo Astolfo è colto da un quasi innamoramento e si trova a inseguire il filo del mistero racchiuso in quel volto muto. Attorno a lui si muovono i lettori della biblioteca, gli abitanti di Timpamara e i visitatori del cimitero, estinti e in carne e ossa, con le loro storie comiche, tenere, struggenti - dal "resuscitato" alla ragazza rimasta vedova alla vigilia delle nozze, che tinge l'abito nuziale di nero e chiede ad Astolfo di unire lei e il trapassato in matrimonio.