Questo studio, premettendo un'analisi del Coriolanus come opera politica aperta, indaga un corpus di adattamenti del testo, appartenenti alla cultura tedesca, sottolineando il loro essere, al contempo, atti estetici e atti politici, fortemente implicati e funzionanti nei relativi contesti storici, culturali e sociali. Il termine ad quem di tale indagine e il 1951, anno in cui Bertolt Brecht inizio la sua nota riscrittura dell'opera shakespeariana. La ricerca - di natura comparatistica, interculturale e interdisciplinare - riconosce nel Coriolanus un'estetica dell'ambiguita, della pluralita e dell'indefinitezza, che permette di spiegare la peculiare ricezione del testo, oltremodo ricca di adattamenti e riscritture, volte a correggere o confermare, ridefinire o stravolgere il modo in cui la vicenda era stata raccontata precedentemente e le funzioni conferite alle relative narrazioni, nei contesti storico-sociali di appartenenza. I risultati ottenuti portano a ridefinire i confini del campo culturale costituito dall'opera di Shakespeare e invitano ad una moderna riflessione sull'uso politico della storia e della sua trasmissione, anche attraverso il teatro.