La storiografia greca e quella egizia hanno tramandato il ricordo del processo di disgregazione del mondo miceneo con narrazioni autoreferenziali, nate per scopi differenti e dirette a destinatari diversi; eppure, quello che i Greci hanno codificato sotto il nome di "guerra di Troia" e quella che i faraoni descrivono come "invasione degli abitanti delle isole del grande verde", sembrano essere lo stesso evento. Le fonti egiziane che citano i Srdn, i Trs, i Lkk e i Dwn chiamano in causa, come da tempo sostiene tra gli altri Michel Gras, i nostri Sardi. Ma l'ammissione che i Sardi fossero implicati nel sistema miceneo è determinante, perché porta con sé anche i Trs, i Lkk e i Dwn, che forse potrebbero corrispondere agli Etruschi, ai Lucani e ai Dauni. L'ipotesi è avvalorata dalle nuove datazioni ottenute con il metodo della cosiddetta "cronologia calibrata", che dall'analisi dei reperti archeologici proietta all'indietro fatti e processi avvenuti anche nel mondo mediterraneo. Cambiano considerevolmente non solo i tempi, ma soprattutto le relazioni tra le diverse civiltà preistoriche, con conseguenze fino a ieri imprevedibili. Il mosaico di indizi e di ragionamenti qui presentato, a partire dalla partecipazione dei nostri popoli alla "guerra di Troia", mostra la necessità di una rilettura complessiva dell'Età del Bronzo in Italia, come da tempo sostiene la "scuola romana" di archeologia della preistoria.