Maurizio Cucchi svolge, fin dagli anni Settanta, un lavoro di osservatore e critico della poesia contemporanea, promuovendo iniziative, tracciando percorsi antologici. Nel corso di quasi quarant'anni, Cucchi ha studiato e scritto di poesia forse più di ogni altro autore della sua generazione, pubblicando saggi in riviste letterarie, accademiche o militanti, introducendo opere di autori di generazioni e tendenze diverse, recensendo un gran numero di novità importanti su vari quotidiani e settimanali. In questo libro viene raccolta per la prima volta un'ampia scelta dei suoi interventi, che coinvolgono i protagonisti della poesia italiana del Novecento e dell'inizio del nuovo secolo. Ne esce una sorta di resoconto, di vera e propria cronaca condotta da vicino, attraverso le opere di figure di primissimo piano come Zanzotto, Giudici, Raboni, Risi - ai quali sono dedicati i giovanili ma consistenti saggi di apertura - per arrivare al lavoro delle generazioni successive e dunque fino a poeti, ormai divenuti presenze centrali, come Magrelli o Valduga. Tutto questo, peraltro, mettendo in risalto la grandezza dei maestri nati negli anni Dieci: Bertolucci, Caproni, Luzi, Sereni, non senza aver condotto una personale rilettura di grandi del primo Novecento come Saba, Ungaretti, Rebora.