Correva l'Anno del Signore 1590. Così scriveva un soddisfatto e pago Alvise Grimani, l'allora comandante veneto della piazza di Bergamo, al termine dei lavori di realizzazione degli oltre cinque chilometri di mura porte e bastioni. "La città è tutta serrata con baluardi e i suoi membri quasi tutti terrapienati, compite le piazze, i parapetti e le traverse per coprirsi dalle vicine colline e la fortezza col circuito di tre miglia è bellissima". Bergamo, lo possiamo affermare senza tema di smentita, è una bellissima città; essa vanta un notevole numero di vestigia, monumenti, curiosità ecc. Tuttavia ciò che la rende universalmente nota e unica è certamente il suo fantastico skiline. In questo libro tuttavia, si parla anche, e molto della locale guarnigione veneta, fatta di picchieri, moschettieri, capelletti balcanici, cavalleggeri e anacronistici uomini d'arme, ma soprattutto di bombardieri che coi loro cannoni e obici mantennero alta la guardia e ladifesa di questa città, che anche per questo non fu mai assediata.