Questo saggio sulle "subculture mafiose" (mafia, 'ndrangheta, camorra, sacra corona unita), diversamente da tanti altri scritti, anche se importanti, dovuti a studiosi che analizzano la mafia col distacco del sociologo o del politico o dell'economista, è una "testimonianza autoreferente", in cui l'autore da un lato riferisce di un "vissuto reale" e dall'altro esamina questo complesso fenomeno di devianza con l'ausilio delle teorie di cui è venuto in possesso. Questo singolare approccio è stato reso possibile dalla particolare condizione dell'autore, attualmente in stato di detenzione per reati di tipo mafioso, dissociatosi in sede processuale, che in carcere ha ripreso gli studi, ha conseguito la maturità classica e poi la laurea in Scienze politiche (con tesi sulla sociologia della devianza). Gli elementi di novità che emergono da questa testimonianza, che si giova non solo dell'esperienza personale, ma anche di elementi acquisiti attraverso interviste a altri detenuti per gli stessi reati, possono senz'altro arricchire la conoscenza della struttura dell'organizzazione mafiosa e offrire nuovi spunti per ulteriori approfondimenti.