Il recente dibattito filosofico intorno al 'nuovo realismo' sta mettendo sotto una luce non prevista l'importanza del pensiero di Schelling. In lui la realtà, in quanto irriducibile eccedenza dell'Essere, precede già da sempre il pensiero. Non si tratta però di una zona opaca e impenetrabile che tutt'al più garantisce l'oggettività delle cose, bensì dell'ambito dinamico originario della libertà, che determina in divenire le diverse forme dell'Essere e che coinvolge direttamente l'uomo e le sue azioni. Secondo Schelling, la libertà umana è il punto centrale della filosofia, perché a partire da essa e dalle sue contraddizioni si manifesta la conflittualità dell'Essere in generale, nel suo rapporto con il divenire della storia. Si giunge così ad affermare una Libertà originaria, essenziale e intimamente conflittuale, che supera l'idea moderna di libertà come proprietà e facoltà del singolo individuo. Questo ultimo libro di Corriero tiene conto della documentazione, pubblicata solo di recente, degli appunti del Seminario su Schelling che Martin Heidegger tenne nel 1927-28, subito dopo la pubblicazione di "Essere e tempo".