Paolo Signorelli, dall'Intifada antiamericana del '45 alla fondazione di Ordine Nuovo, dagli scontri di piazza per Trieste e Budapest all'arresto nell'agosto 1980 con l'accusa di essere il Grande Vecchio dell'eversione nera. Dieci anni di galera, decine di penitenziari e di processi, tre ergastoli poi cancellati insieme a ogni imputazione. Dapprima docente di filosofia, poi imputato di professione, infine disoccupato di stato. Mai di destra, sempre antagonista e irriducibile della lotta politica; "Paolo Signorelli, presente!" come urlavano un tempo i camerati. Con una differenza: oltre a essere presente, è vivente. E testimone di sessant'anni di lotta radicale.