La presente pubblicazione è dedicata a Domenico Zampieri, detto il Domenichino (1581-1641). L'accettazione del "modello" ideale (si forma come allievo e collaboratore dei Carracci e osserva i grandi modelli rinascimentali) non gli impedisce di praticare un realismo certamente mediato da studi e teorizzazioni ma nutrito di sincera attenzione e sorretto da una straordinaria abilità tecnica, come dimostrano i suoi capolavori romani: le Storie di santa Cecilia, la Caccia di Diana, gli affreschi in Sant'Andrea della Valle.