Credi di sapere quello che fanno nel buio. Di poterlo immaginare. Ma non conosci il buio. E non conosci loro. In fondo Gemma e Pauline sono solo due bambine di dieci anni, cosa potrà mai nascondere la loro vita? Due ragazzine come tante, due compagne di scuola che sembrano non condividere nulla: socialmente privilegiata, cresciuta in un ambiente (all'apparenza) iperprotettivo, l'ingenua Gemma; povera, posseduta da una rabbia che sembra aver ricevuto con il latte della madre prostituta, l'aggressiva Pauline. Invece la loro amicizia, strana, casuale, un po' storta, cresce su ciò che le unisce: la violenza di una città operaia e disagiata, l'atmosfera di impalpabile ma incombente minaccia che pervade le loro fragili esistenze. E poi c'è la comune passione - anzi ossessione - per Lallie. Attrice bambina, piccola lolita televisiva, Lallie dà corpo, un corpo fasciato da tutine aderenti e precocemente ammiccanti, a tutti i sogni di Gemma e Pauline. Quando la piccola diva verrà in città per girare un film - in cui interpreta la vittima di un pedofilo - le vite delle tre ragazzine si incontreranno in un'esplosione di orrore, un precipitato di tutta la violenza, la rabbia, i tradimenti, gli abusi, le invidie che hanno accumulato nelle loro vite. Esistenze brevi, ma lunghe abbastanza per veder morire il futuro. Perché è questo che unisce Gemma e Pauline: il buio che le avvolge, che cela colpevoli e responsabilità. Il loro essere vittime. Il diventare, a loro volta, carnefici.