Il reportage di Jean-Luc Coatalem si presenta così: come un itinerario sulle orme del pittore che a 35 anni trovò nel primitivo la chiave della modernità, la motivazione per abbandonare gli agi della vita borghese e consacrarsi all'arte. Più di una semplice biografia, un viaggio alla ricerca dei luoghi di Gauguin, spulciando tra le lettere e le carte di famiglia, visitando le sue case, inseguendo nel mondo le tracce dei suoi incontri, dei suoi pensieri, dei suoi quadri: ad Arles la turbolenza convivenza con Van Gogh, in Danimarca, il ricordo dell'austera moglie, in Bretagna e in Polinesia, le suggestioni di due luoghi diversamente ''selvaggi'' e sublimi, sfrontati e segreti. La fotografia color seppia di un'anglopolinesiana, futura protagonista di un suo dipinto, diventa il varco tra la leggenda dell'artista e la vita dell'uomo. La scintilla che trasforma il reportage e giornalistico in viaggio umano e spirituale; viaggio di un Doppio dell'artista all'inseguimento dell'Altrove.