Intento a bere birra in un losco locale, l'autore si vede comparire davanti Dio in persona con una missione per lui: "Io voglio un reportage giù dall'inferno / per poi mostrare ai folli simil tuoi / quant'è inumano il lor viver moderno / da miseri, intruppati come buoi". Scelto Dostoevskij come proprio Virgilio e imboccato l'ingresso per gli inferi - la latrina del locale - il novello Dante inizia il suo viaggio nei gironi della politica del XXI secolo. Da Berlusconi a Di Pietro, da Veltroni a Bossi passando per Casini, Fini, Rutelli; i falsi e gli arroganti, i traditori e i voltagabbana, i Giano bifronte della Cultura e dell'informazione; papa-boy, ex comunisti, ex fascisti, xenofobi e razzisti che cianciano di radici cristiane e celtiche. Di girone in girone, guadagnar la via 'a rivedere le stelle' non è facile: "Fiumane di borghezi e buttiglioni / ci spingono e s'aggrappan forte a noi, / cicchitti, giovanardi e anche maroni / voraci come fosser avvoltoi; / gasparri, pecorelli e anche ghedini / vaganti per quel luogo disadorno, / storaci, calderoli e taormini / ci ostacolano il passo del ritorno". "DanteSka" è una satira irriverente, illustrata dalle tavole di Manlio Truscia.