Nel contesto globalizzato e multietnico della contemporaneità nasce l'esigenza di ripensare la storia e gli esiti del pensiero filosofico in una modalità che non sia autoreferenziale ed etnocentrica. La filosofia occidentale, in particolare, per poter instaurare un autentico dialogo con realtà di diversa origine, necessita di rimettere in discussione i suoi presupposti culturali, linguistici, etici, metodologici. A partire da queste premesse Alessandra Chiricosta costruisce un percorso a sostegno della necessità di rinunciare a ogni concezione di "universalità" nel confronto dialogico con realtà di pensiero provenienti da altre culture e parlanti lingue diverse. Dopo aver approfondito le varie modalità con cui la filosofia si apre all'intercultura filosofia multiculturalista, filosofia comparativista e filosofia interculturale -, l'autrice rileva come quest'ultima sia la più idonea a instaurare un dialogo paritetico e, nel contesto del saggio, la mette in opera al fine di gettare una nuova luce sul dibattito che contrappone diritti umani e valori asiatici. Quale ambito di studio viene prescelto il Vietnam, in virtù della sua capacità di uscire dalle griglie di un "pensiero unico" asiatico con riconfigurazioni e sincretismi originali e per la sua particolare concezione dell'identità individuale che può aprire nuove prospettive etico-politiche alla riflessione filosofica globale.