Uomo dai mille volti, combattuto tra realtà e utopia, ma sempre alla ricerca di un vano equilibrio degli opposti, Luis Cernuda fu scrittore fra i più aperti alla letteratura europea nella Spagna del Novecento. Esule per scelta più che per necessità, ha vissuto con profonda coerenza e ispida dignità la sua condizione di perenne viandante, regalando ai lettori una lirica ancora attualissima perché giocata su universali come l'amore, il tempo, la natura, l'arte, ed espressa attraverso una scrittura densa e lineare, a tratti quasi prosaica, ma molto attenta alla musicalità del ritmo e della parola. Della complessa natura emotivo-meditativa e di tutte le antinomie, contenutistiche e formali, che sostanziano la poesia di Cernuda, questa antologia cerca di offrire un assaggio significativo, in parte inedito nel panorama delle (non molte) traduzioni italiane dell'autore, attraverso componimenti tratti da tutte e undici le sue raccolte.