Nella letteratura della rivoluzione messicana si nota un forte predominio maschile; Nellie Campobello è la prima e una delle poche che vive la rivoluzione nel nord del paese, dove era nato e comandava Pancho Villa. Cartucho è composto da vari quadri, uniti dal leitmotiv della morte, e che ci presentano semplici soldati, villisti e carranzisti, che vivono o passano da Parral, il paese dove abita la narratrice. Diversamente dagli altri testi sulla rivoluzione, il personaggio centrale - una bambina - non ha una posizione critica, non disprezza, non inorridisce davanti ai comportamenti degli uomini della rivoluzione. Lei osserva, ama, si affeziona, e soprattutto gioca, gioca con tutti come se fossero dei burattini che il destino e le circostanze storiche le hanno messo davanti agli occhi. Nellie Campobello narra l'orrore attraverso l'esplorazione di un registro estetico, quasi plastico, prossimo alla danza, in cui è assente lo sguardo morale e in cui s'inventa una dimensione ludica dei fatti narrati, creando così un nuovo stile all'interno della letteratura messicana.