Due architetti condannati a otto anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, medici condannati a pene severe per collusioni con la mafia, un ingegnere arrestato ben tre volte per favoreggiamento alla mafia e riciclaggio, due avvocati condannati per aver contribuito al riciclaggio del tesoro di Vito Ciancimino: storie molto diverse tra loro ma con un fattore in comune, i professionisti risultano tuttora iscritti nei rispettivi Albi. Come mai? "DisOrdini" è la storia di un presidente dell'Ordine degli Ingegneri che a Palermo è riuscito, superando ostilità e sfiducia, a cancellare dall'Albo Michele Aiello, "il re Mida della sanità siciliana".Per quali ragioni, nonostante siano diverse centinaia i casi di professionisti collusi, gli Ordini professionali non sanzionano gli iscritti che si macchiano di colpe così gravi? Le ragioni sono molteplici e Alessandro Maria Calì prova a tracciarne un sentiero, delineando anche proposte concrete per delle possibili riforme.