Il señorito Martín Romana discende da uno dei più antichi casati dell'aristocrazia peruviana. È un gran lettore, ammiratore di Hemingway e, a sua volta, aspirante scrittore. Preso dal sacro fuoco della letteratura, il novello don Chisciotte decide di rinunciare agli agi di una vita pacifica e lussuosa: tronca ogni legame con la sua ricchissima famiglia e si dirige alla volta di Parigi, certo di trovarvi una vita affascinante e frenetica, come l'ha letta in centinaia di libri, a cominciare proprio da quelli di Hemingway. Scopre invece una realtà ben diversa. Prende gradualmente confidenza con il mondo ostile del vicinato intrigante e pettegolo, infestato da individui malvagi, dove, tra folli notti e gelide giornate nel quartiere latino, lui e altri immigrati latinoamericani devono far fronte a mille difficoltà. Sta quasi per cedere allo sconforto e alla delusione, ma lui, Martìn Romana, non può concepire la vita senza una buona dose di ironia, e quando finalmente si decide ad annotare su un quaderno azzurro le sue riflessioni, riacquista un po' per volta tutto il suo brio e l'irresistibile humour che lo contraddistingue. Il lettore si rende conto, ben presto, che sta leggendo un'epopea densa di immaginazione e comicità in cui Martín Romana, come uno Charlot dei nostri giorni, racconta le peripezie degli immigrati latinoamericani nella Ville lumiére del Sessantotto.