dalla prefazione:
"... Dire che esista ancora qualche speranza e, ormai, fare esercizio di ipocrisia.
Resta il valore della testimonianza del sopravvissuto, del naufrago che in qualche modo tenta di raccontare a chi viene dopo di lui quello che ha visto con quel sarcasmo che puo provenire solo dal disincanto.
Voglia, dunque, perdonare il lettore, se tra congetture e confutazioni piu serie (seppur non degne dell'accademia), nel testo si mischiano espressioni ironiche e salaci piu adatte al social-web che ad un saggio minimamente professionale.
Non e stato questo l'intento, ma piuttosto quello di un banale "diario natalizio" "scritto su Facebook" e condito da qualche annotazione, poco poco piu approfondita. E quando diciamo "scritto su Facebook", non stiamo scherzando. (..absit iniuria verbis!)..."