Siamo nella città argentina di La Plata, è il 2010. Una notte, un gruppo di uomini si introduce in una ricca casa e pochi giorni dopo i proprietari lasciano il quartiere. L'episodio richiama alla mente del vicino, uno scrittore, Leonardo Bazàn, una notte del 1976, poco dopo l'inizio della dittatura, quando nella stessa casa era stata sequestrata una donna Diana Kuperman. Leonardo decide di scrivere la storia dell'orrore che da allora aveva tentato di rimuovere svelando un intrico fitto e terribile nel quale il tempo non sembra essere trascorso e le colpe si intrecciano. A mano a mano che Leonardo scava nella sua memoria - come si comportarono allora i suoi genitori? com'è possibile che la struttura criminale che agì a quel tempo sia la stessa che continua ad agire oggi in democrazia? - prende forma "Una stessa notte": come un quaderno di appunti di un detective che al contempo indaga su se stesso sulla propria famiglia sulla propria infanzia e su un intreccio di potere statale e mafioso. "Una stessa notte" è un racconto sulla memoria e sul potere nonché sulla coscienza della nostra codardia. Un testo al contempo intimo e politico, confessionale, potente e misterioso.