Era un giorno di lacrime e sangue quello in cui Nerone, a soli diciassette anni, venne incoronato imperatore. Dietro il potere che il giovane avrebbe accentrato nelle sue mani, si stagliava minacciosa la morte di Claudio, suo predecessore: ucciso da un complotto ordito dall'ambiziosa madre del nuovo padrone di Roma, Agrippina, e alimentato dal rapporto perverso e incestuoso della donna con il figlio, un'aberrazione in grado di travolgere in un vortice di sospetti letali e passioni ambigue qualunque ideale di libertà. Malgrado tutto, Nerone non sembra interessato ad approfittare delle prerogative di cui gode: i suoi interessi parlano di arte e di musica e, sprezzando la vita di corte, frequenta le taverne di Roma insieme al popolo. L'imperatore, in realtà, può tutto. Ma non riesce a far tacere la voce dei suoi desideri. Nel nome della bellissima Poppea, Nerone allontanerà l'amico Otone, Ottavia, sua moglie e, finalmente, l'invadente Agrippina. Eppure, non c'è pace nel destino di Roma. Le visioni della sacerdotessa Saturnia profetizzano l'avvento di una congrega di fanatici, devoti a un unico dio e decisi ad attentare alla vita dello stesso Nerone, considerato figlio terribile del male, l'anticristo di cui parlano le loro scritture. Il sangue, intanto, reclama altro sangue: è questo il fuoco di Roma. Fiamme di fede ed eresia, di potere e di mistero, dominate da una domanda decisiva: è soltanto il volto di un uomo quello che tutti acclamano come imperatore?