La democrazia rappresentativa si fonda sull'assunto che esista un'elite con la vocazione al potere politico. Ma fino a che punto può spingersi la delega che i governati conferiscono ai governanti? È pensabile che, in situazioni limite, li possano revocare prima del termine del mandato? Può essere utile per tenere alto il livello della classe politica e, insieme, alimentare il senso civico e la cittadinanza attiva? È il problema che cerca di affrontare questo libro, muovendo dall'istituto anglosassone del Recall, vale a dire della revoca dell'eletto a seguito di una petizione popolare. Nel 2003 Arnold Schwarzenegger ha assunto la guida politica della California proprio grazie al Recall del governatore in carica. L'istituto della revoca ha conosciuto così un'attualità inattesa nelle democrazie liberal-democratiche, al punto che il governo britannico in carica lo ha inserito nel proprio programma di riforme istituzionali. Questa sensibilità è uno dei prodotti più evidenti delle trasformazioni che sta conoscendo la democrazia contemporanea, in cui diversi fattori - si pensi alla sfiducia crescente che pervade i cittadini, al continuo ricorso ai sondaggi d'opinione, alla "mediatizzazione" della politica et al. - premono sull'istituto della rappresentanza, segnalando l'opportunità di un ripensamento del suo profilo. Prefazione di Giuliano Urbani.