La silloge è composta da pensieri a strofe, cadenzati da ispirazioni momentanee, emozioni imperfette, semplici strati d'anima. L'autrice parla dell'Italia, in bilico tra rabbia e speranza. Canta di Torino, prima regina d'Italia, apparentemente rigida, ma generosa da sempre nell'accoglienza. In questa silloge a parlare è il cuore, mentre l'autrice si immedesima nel tramonto della vita, versando lacrime per l'infanzia violata e parlando degli uomini, senza illusioni, ma con la concreta oggettività di una donna di quarant'anni.