Questo volume è dedicato ad Aron Demetz (Vipiteno, 1972), uno degli scultori figurativi più affermati nel panorama artistico contemporaneo, capace di rinnovare la pratica artigiana della lavorazione del legno - tipica della terra d'origine - attraverso una riflessione poetica incentrata sull'uomo, profonda e dunque universale. Le opere qui documentate, in parte esposte in una mostra personale a Lucca, sono stati realizzati tra il 2009 - anno che ha visto la partecipazione dell'artista alla Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia - e oggi. Se nei lavori esposti a Venezia Demez aveva inserito una colata di resina sulla testa e sul tronco delle sue figure, che apparivano come scarnificate, nelle opere più recenti l'artista introduce l'elemento del fuoco purificatore, fermato un momento prima della distruzione dell'oggetto, quando è ancora colore, nero: la scultura si fonda con la performance, a segnare un necessario tu per tu dell'artista con la natura. In altre sculture Demetz torna all'albero, alla radice, alla matrice della sua arte. Nuove figure, infine, presentano sulla pelle lignea strane escrescenze virali, funghi che spuntano sul nostro corpo impossessandosi rapidamente della perfezione di un'età giovane ormai alle spalle. Una rassegna in cui emerge appieno la capacità dell'artista di arrivare all'essenza parlando dell'uomo. Il volume accoglie un testo critico di Luca Beatrice ed è completato da apparati biobibliografici.