Alessandro Barbero torna in libreria con una nuova versione di Poeta al comando, scomparso dalle librerie per qualche anno e ora rieditato. Chi era davvero Gabriele D’Annunzio, figura controversa della letteratura e della scena italiana? E cosa fu davvero l’Impresa di Fiume di cui lui fu assoluto protagonista? Siamo nel 1919 e il fascismo sta diventando un pensiero reale, con la sua volontà di conquista e di dominio. D’Annunzio però ne segnerà le caratteristiche rituali e sociali e l’inizio sarà proprio Fiume con la scrittura di una costituzione, la “carta del Carnaro”, in cui il pensiero del grande poeta sembra contraddirsi con uno scritto pieno di libertà e di ideali molto progressisti. In Poeta al comando l’impresa di Fiume è descritta storicamente attraverso il suo personaggio simbolo, D’Annunzio, ma anche attraverso diverse figure di contorno come i reduci della Grande Guerra. Nel racconto però, più che un desiderio politico, emerge l’amore per l’azione che spinge il poeta a prendersi carico di questo sogno libertario. Cosa ne sarà di questo sogno con la dittatura fascista? Alessandro Barbero, con Poeta al comando, indaga su questa impossibilità di coniugare le due anime dannunziane, ma ne affascina il lettore.