"Dietro i cancelli e altrove" segna il culmine della carriera poetica di Fernando Bandini: riprende i temi di mezzo secolo di attivita poetica, e contemporaneamente li approfondisce per portarli a un punto di non ritorno. La poesia di Bandini orbita innanzitutto intorno a una città, nominata con il palindromo "Aznèciv": è il luogo della vita, ma anche il suo doppio, il luogo cui lo sguardo ritorna dopo aver spaziato oltre le mura, dopo aver esplorato un altrove che è insieme storia e sogno. In queste liriche s'intersecano e si frangono dunque piani diversi dell'esperienza, per condensarsi in immagini e trovar forme rigorose ma variegate e all'apparenza divergenti: perché ormai, attraversato il Novecento, con la sua feroce distruzione e ricostruzione di mondi, è sempre più difficile trovare le parole che possano render conto dei nodi dell'esistenza con la giusta essenzialità e precisione. Ecco dunque incrociarsi e rispondersi, tra battimenti e interferenze, insieme alla lingua anche il dialetto e il latino e con loro le nostalgie di un'epoca in cui la parola poetica ancora poteva avere la forza delle cose e della verità.